Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Articolo 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano, Verde, bianco e rosso a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Commento a cura dell’avvocato Angelo Greco.

Con l’articolo 12 che descrive la bandiera italiana, si chiude la prima parte della Costituzione dedicata ai principi fondamentali. Perché mai vi chiederete la descrizione della bandiera si trova proprio tra i principi fondamentali del nostro Stato? Nessun’altra costituzione ha operato una scelta così originale. Anche in questo la nostra Carta fondamentale dimostra una profonda vocazione ideale.
Da sempre i popoli si riconoscono nelle bandiere come le squadre di calcio, nei colori delle società sportive.
Cosa impediva agli eserciti di uccidere i propri soldati e non i nemici? Il fatto che avessero una bandiera a distinguerli dagli altri, in questo la bandiera è vita, ci salva dalla morte. Cosa aggiunge la bandiera al nome di una nazione? in teoria nulla! Ma non si sono mai viste due truppe rivali collocate agli estremi del campo di battaglia. Issare le proprie insegne e con il nome dello Stato piuttosto che i colori, il cervello riconosce prima le immagini delle parole, un logo si memorizza più facilmente del nome del brand e il predominio della grafica, così anche i più moderni strumenti di tecnologia digitale si avvalgono delle icone come immediato segno di riconoscimento delle funzioni. In una combinazione cromatica si racchiude tutta una storia, una cultura, una civiltà, un intero complesso di regole giuridiche, di tradizioni, di consuetudini. La stessa lingua trova nella bandiera la sua più immediata identificazione. Sappiamo che in corrispondenza della bandiera britannica c’è un gruppo di persone che parla l’inglese e che sotto le tre bande orizzontali di colore nero, rosso e oro si parla il tedesco. La bandiera è denominatore Comune di una moltitudine di elementi. Anche l’Italia aveva quindi bisogno di un’immagine che la rappresentasse immediatamente ed intuitivamente agli occhi di tutti, sia di quelli che non parlavano la nostra lingua perché stranieri, sia di quelli che non la parlavano ancora perché analfabeti i quali, all’epoca in cui la Costituzione fu scritta, erano all’incirca il 13% della popolazione. Bisognerà aspettare gli anni 40 per vedere e ridurre questa percentuale all’uno virgola 5%.
Al contrario di tutti i precedenti articoli della Costituzione, l’articolo 12 è sintetico e sobrio, la bandiera viene solo descritta, non esaltata in sede costituente. Si disse che questa norma sapeva un po di sartoria e così è. Sembra piuttosto un tutorial su come realizzare la bandiera italiana. La ragione è di facile comprensione, tutta la nostra Costituzione ha un grande ed unico elemento Unificatore, La reazione al fascismo! Le ideologie nazionaliste collegate al ventennio avevano enfatizzato in modo abnorme i concetti di nazione, di patria, di bandiera, giustificando in nome di questi i più efferati crimini. Ecco perché il Tricolore non viene celebrato e glorificato. Se così fosse stato, si sarebbe caduti di nuovo nella tentazione di proclamare la supremazia di uno Stato rispetto agli Altri e gli italiani volevano invece aprirsi al mondo, ai principi di uguaglianza non solo interna tra gli stessi italiani, ma anche esterna nei confronti, cioè degli altri popoli. Insomma, gli italiani volevano una sola cosa, la pace. Resterà deluso chi crede che il tricolore sia frutto della nostra creatività. In realtà si tratta di una scopiazzata della bandiera francese. Tutto ebbe origine nel lontano 1794 e in occasione di un moto rivoluzionario scoppiato a Bologna contro lo Stato Pontificio. Due studenti Battista derolandis e luigi Tomboni adottarono come segno distintivo del loro gruppo, una coccarda tricolore come quella dei rivoluzionari francesi, ma volendosi distinguere dai cugini d’oltralpe, sostituirono un azzurro con il Verde. Perché proprio il verde al posto del blu? Secondo alcuni ci fu lo zampino della massoneria. Il Verde, secondo il simbolismo dei massoni, rappresentava la natura, dunque l’acquisizione dei diritti di natura, eguaglianza e libertà. I tre colori del bianco, rosso e verde dovevano quindi rappresentare la giustizia, l’uguaglianza e la libertà. Omaggio ai valori fondamentali dell’uomo per come, proclamati anche dalla stessa rivoluzione francese. Secondo altri, invece, Verde, bianco e rosso erano i vessilli reggimentali della Legione lombarda, bianco e rosso furono presi in prestito dalla bandiera comunale di Milano, costituita da una Croce Rossa sullo sfondo bianco, mentre il verde deriva dall’uniforme della guardia civica di Milano in uso almeno dal 1782. Fatto sta che nessuno si lamentò, nessuno iniziò a parlare di complotto, di poteri forti, nessuno rivendicò i colori della propria regione.
Così quella stessa bandiera, fu poi usata dal Regno d’Italia, che vi aggiunse nel centro lo stemma reale di casa Savoia quest’ultimo, infine, fu eliminato quando l’Italia divenne una Repubblica.
La prima bandiera italiana non era bande verticali, ma orizzontali, e all’inizio vi era in rosso e non il verde. Come tutti sanno, la nostra è una delle poche bandiere europee che non colora le divise di buona parte delle sue squadre sportive. Storicamente è l’azzurro a indicare le atlete e gli atleti d’Italia.
Azzurro che era il colore dello stemma nobiliare dei Savoia, anche se l’Italia non è più una monarchia, dal 1946 si è deciso di non cambiare le divise sportive. Ultima curiosità, la Costituzione stabilisce quale debba essere la bandiera della Repubblica, ma non indica quale sia l’inno nazionale, né, come abbiamo visto in occasione dell’articolo sei proclama l’italiano come lingua ufficiale della nazione, ma del resto, come detto in partenza, una nazione c’è dove c’è una bandiera e lì dove c’è una bandiera c’è anche una lingua unica. Dire quindi che l’Italia aveva una sua bandiera equivaleva a dire che l’Italia finalmente c’era.

Vuoi restare sempre aggiornato?

Iscriviti alla newsletter per ricevere le notizie nella tua casella di posta!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Condividi: